Susana Fuster (Salani Editore): Figli che tacciono, gesti che parlano. Come capire ciò che gli adolescenti dicono senza parole

801

Titolo: Figli che tacciono, gesti che parlano. Come capire ciò che gli adolescenti dicono senza parole

Autore: Susana Fuster

Titolo originale: Hijos que callan, gestos que hablan

Traduttore: Elena Rolla

Casa editrice: Salani Editore

Collana: Saggi e Manuali

Pagine: 304

Anno pubblicazione: 2020

Prezzo: € 14,90

Sul sito: www.salani.it/libri/figli-che-tacciono-gesti-che-parlano-9788831003360


“Figli che tacciono, gesti che parlano. Come capire ciò che gli adolescenti dicono senza parole” è un manuale che spiega a genitori ed educatori una serie di strategie per  imparare a comunicare con gli adolescenti ma, soprattutto, insegna loro come interpretarne i gesti. L’autrice, Susana Fuster, è una delle massime esperte di comunicazione non verbale e fin dalle prime pagine propone di compiere un semplice gesto, quello di osservare. Per migliorare la comunicazione i genitori vengono invitati ad osservare i propri figli, imparare a leggere i segnali non verbali, senza giudicare ma lasciandosi guidare inizialmente dall’intuizione. Il corpo non mente e i gesti possono rivelare moltissimo sugli stati d’animo dei giovani. Non esiste un linguaggio universale ma il linguaggio non verbale comprende una serie di atteggiamenti, posture e gesti da poter osservare per interpretare le emozioni perché non sempre le parole corrispondono a quello che si esprime o si prova.

Nei vari capitoli tramite comprovati studi scientifici e testimonianze reali, l’autrice cerca di insegnare ad interpretare correttamente il linguaggio vocale e corporeo. Attraverso una serie di foto e didascalie analizza le emozioni, dai loro tratti caratteristici a come si manifestano, riconoscendo cosa si cela dietro ad una determinata postura, ad un’espressione del volto, ad una bugia o alla scelta di capo di abbigliamento. Saper riconoscere i segnali e saperli decifrare aiuterà di certo a migliorare la comprensione reciproca e a creare empatia per favorire degli scambi comunicativi basati sulla fiducia.